I marketer sono sempre alla ricerca di nuove idee e una buona idea per il content marketing è quella di ragionare come uno sceneggiatore.
infatti, nella scrittura di sceneggiature ci sono delle utili regole per rendere i contenuti interessanti.
Nella scrittura per il cinema ogni buona storia inizia con un protagonista, un conflitto e un percorso di trasformazione. Ugualmente, nella scrittura di contenuti social o web al centro c’è sempre un personaggio, il cliente, con un desiderio, un problema da risolvere e un viaggio da intraprendere.
Uno dei manuali di sceneggiatura più popolar è Save the Cat di Blake Snyder. Il titolo del libro riassume il consiglio più famoso dell’autore: per rendere un personaggio simpatico al pubblico, devi mostrare una scena in cui “salva un gatto”, cioè compie un gesto semplice e positivo che lo rende subito vicino e umano. In altre parole, “Save the cat” si riferisce ad un’azione che crea empatia immediata.

Allo stesso modo, nel content marketing accade lo stesso: se vogliamo conquistare l’attenzione, dobbiamo “salvare il gatto” del nostro cliente, mostrando di capirlo, di essere al suo fianco e di meritare la sua fiducia.
L’eroe non siamo noi, ma il cliente.
Applicare i principi di Save the Cat al content marketing del centro ottico significa strutturare i contenuti come una sceneggiatura: con ritmo, tappe precise e momenti di svolta che accompagnano il cliente lungo il suo viaggio.
L’incipit: il bisogno nascosto
In Save the Cat, Snyder spiega che le prime pagine di una sceneggiatura sono fondamentali per stabilire il tono e far entrare subito lo spettatore nel mondo del protagonista. Lui lo chiama “Opening image”: un fotogramma che riassume la vita dell’eroe prima del cambiamento.
Nel content marketing questa fase corrisponde all’analisi dei bisogni del cliente.
Il “fotogramma iniziale” è la descrizione della sua situazione attuale, fatta di difficoltà, problemi irrisolti e desideri latenti. Mostrare questo scenario significa agganciare la sua attenzione e farlo sentire compreso.
Il secondo atto: il viaggio
Secondo Snyder, ogni film di successo segue una struttura in 15 “beat” narrativi o momenti chiave. Tra questi ci sono il “Catalyst” (l’evento che scatena l’azione), il “Debate” (il momento in cui l’eroe esita), fino alla “Fun and Games” section (la parte più divertente, quella che “mantiene le promesse” del genere).
Nel content marketing, questi beat diventano i diversi contenuti/momenti che l’azienda ha a disposizione:
- Catalyst → il cliente scopre un nuovo problema o una nuova opportunità (es. legge un articolo, un post che lo incuriosisce).
- Debate → il cliente si chiede se fidarsi, se valga la pena acquistare un prodotto o servizio diverso, cambiare ottico etc. (Es. riceve il messaggio di una campagna, legge degli approfondimenti sul sito del centro ottico o sui social, legge delle recensioni).
- Fun and Games → il cliente esplora le possibilità, si diverte a immaginarsi con la soluzione (es. prova occhiali).
Il climax: la trasformazione
In Save the Cat, il climax coincide con il momento in cui l’eroe affronta la sfida più grande, quella che sembra insormontabile. È il punto in cui tutte le prove precedenti trovano senso e il personaggio deve dimostrare di essere davvero cambiato. Non è solo un ostacolo finale: è la prova che conferma la crescita interiore e la trasformazione dell’eroe.
Nel content marketing, questo è il momento in cui il cliente mette insieme tutto ciò che ha scoperto e sperimentato lungo il percorso.
I contenuti non servono solo ad informare o incuriosire, ma a dare sicurezza e conferma: il cliente comprende che la soluzione proposta dal centro ottico è quella giusta per lui.
Il climax è quindi il passaggio in cui l’eroe (il cliente) prende la decisione: non perché “convinto da un messaggio pubblicitario”, ma perché sente di aver compiuto un percorso e di essere pronto al cambiamento.
Il finale: la fedeltà
Nella scrittura per il cinema, il punto più alto è il “Finale”, dove l’eroe ha imparato la lezione, superato la crisi e cambiato in meglio. È il momento in cui la storia si chiude in modo coerente con le promesse fatte all’inizio.
Nel marketing per il centro ottico questo è il momento in cui il cliente sceglie la soluzione proposta dall’azienda, perché la percepisce come naturale, quasi inevitabile. Non più il risultato di una pressione commerciale, ma il coronamento di un viaggio che lui stesso ha compiuto, guidato dai contenuti.
Snyder sottolinea che una buona storia deve lasciare il pubblico soddisfatto, mostrando come la vita dell’eroe sia cambiata.
Per il content marketing, il “finale” non è la vendita, ma ciò che accade dopo: la fidelizzazione.
Il cliente che ha completato il suo percorso torna nel suo “nuovo mondo”, arricchito dall’esperienza, e può diventare ambasciatore del brand, contribuendo con nuove storie, testimonianze e passaparola.