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Oltre il bancone: perché l’ottico deve entrare nel cloud

C’è un’immagine che rappresenta bene la trasformazione in atto nel mondo dell’ottica: l’ottico che si sporge oltre il bancone. Quel bancone che per anni è stato il centro simbolico del negozio — luogo d’incontro, di scambio e di fiducia — oggi non basta più a contenere tutto ciò che serve per guidare un’attività moderna. Perché oggi l’ottico vive in un mondo che non è più solo fisico, ma anche digitale, interconnesso, mobile. E chi vuole restare protagonista non può limitarsi a presidiare il proprio spazio: deve imparare a muoversi, a connettersi, a lavorare ovunque.

L’apertura come segno distintivo dell’ottico indipendente

Da sempre sostengo che per l’ottico indipendente è fondamentale avere contatti con il mondo esterno al negozio. Non solo per aggiornarsi o ispirarsi, ma perché la crescita nasce dal confronto. Viaggiare per scoprire nuovi prodotti e tendenze, visitare aziende, partecipare a eventi di settore, intrecciare relazioni con realtà del territorio, collaborare con professionisti e associazioni: sono tutte forme di apertura che rendono un centro ottico vivo, contemporaneo, radicato nella comunità e al tempo stesso connesso con il mondo.

Oggi Internet rappresenta una nuova soglia verso l’esterno. È la piazza dove avvengono conversazioni, dove si costruiscono reputazioni, dove le persone si informano e scelgono. Attraverso i social, le newsletter, i siti web e la comunicazione digitale, ogni ottico ha la possibilità di mantenere viva la relazione con il proprio mercato e i propri clienti. Ma per poter davvero gestire questa apertura, serve una base tecnologica solida e flessibile: serve il cloud.

Dal negozio fisico all’impresa connessa

Aprirsi al mondo, muoversi, viaggiare, formarsi: tutte queste attività richiedono di poter gestire le funzioni imprenditoriali e amministrative anche lontano dal punto vendita.

Nella maggior parte dei negozi non esistono spazi adeguati per concentrarsi su attività strategiche; il tempo “dietro la scrivania” è spesso frammentato, e le decisioni si prendono tra una consulenza e l’altra, magari in viaggio o a casa.

La smaterializzazione del gestionale e dei dati non è quindi un vezzo tecnologico, ma una necessità concreta. Permette all’imprenditore di non essere legato a un luogo o a una postazione fissa, ma di portare con sé il proprio lavoro, accedendo alle informazioni da qualsiasi dispositivo connesso.

È una forma di libertà che aumenta la produttività, ma anche la qualità della vita professionale: si può lavorare meglio, con più lucidità e meno vincoli.

Dentro il centro ottico: verso una nuova ergonomia digitale

Anche all’interno del punto vendita, il modo di lavorare sta cambiando.

Il concetto stesso di “postazione fissa” è sempre meno coerente con un ambiente moderno e relazionale.

Tablet e dispositivi mobili permettono di spostarsi con il cliente, di mostrare soluzioni, di condividere immagini o preventivi senza interrompere la conversazione. Il gestionale non è più un computer sul bancone, ma uno strumento di connessione che accompagna il professionista in ogni fase del lavoro, dall’accoglienza, alla sala di refrazione, alla consulenza, fino alla consegna.

La tecnologia, quando è davvero al servizio della relazione, diventa invisibile. Si integra nel gesto professionale, rafforza la fiducia e rende più fluida l’esperienza per tutti.

Fuori dal negozio: la mobilità come estensione della professionalità

L’ottico di oggi non lavora solo “nel” negozio, ma anche “per” il negozio — e spesso lo fa altrove.

Eventi di screening visivo, giornate di prevenzione, collaborazioni con scuole, aziende o enti locali: tutte queste attività portano il centro ottico nel cuore della comunità, ma richiedono anche la possibilità di accedere ai propri dati e alle proprie schede in tempo reale, in totale sicurezza.

Lavorare in mobilità, con gli strumenti giusti, significa poter offrire un servizio professionale e coerente in ogni contesto, senza rinunciare alla precisione e alla tutela dei dati dei clienti.

Sicurezza e fiducia: due parole che contano

Molti imprenditori temono che “spostare tutto sul cloud” significhi perdere il controllo.

In realtà, accade il contrario. Delegare la gestione della sicurezza informatica e dei backup a strutture specializzate riduce i rischi e libera tempo prezioso.

Non serve più preoccuparsi di aggiornamenti, guasti o salvataggi: tutto avviene in modo automatico e protetto. E questo permette di concentrarsi sull’essenziale — la relazione con il cliente, la crescita del team, la visione strategica.

Nel cloud, la sicurezza non è più un onere individuale ma un valore condiviso: una rete di protezione che garantisce continuità, affidabilità e serenità.

Oltre il bancone: un cambio di prospettiva

L’arrivo di una piattaforma come FOCUS CLOUD (n.b. sarà disponibile da Mido 2026) rappresenta, per il mondo dell’ottica, una svolta culturale prima ancora che tecnologica.

Significa poter operare sui propri dati in modo indipendente dal luogo, dall’hardware e dal contesto, accedendo al cuore dell’attività attraverso Internet, con la stessa sicurezza di sempre e una libertà completamente nuova.

Entrare nel cloud, per l’ottico, non è solo aggiornarsi: è evolvere. È accettare che il futuro del lavoro — anche quello più artigiano, più relazionale, più “umano” — passa da una nuova idea di spazio e di tempo. Un’idea in cui il negozio non è più solo un luogo fisico, ma un centro di relazioni estese, capace di vivere ovunque ci sia connessione, competenza e visione.

Perché, in fondo, entrare nel cloud non significa allontanarsi dalle persone. Significa poterle raggiungere meglio, con più consapevolezza, più agilità e più libertà. Significa portare con sé il cuore del proprio lavoro — oltre il bancone, e dentro il futuro.

Immagine di Alessandra Salimbene

Alessandra Salimbene

Alessandra Salimbene si occupa di digital e retail marketing da sempre con una specializzazione verticale all’interno del settore ottico. Nella sua carriera professionale ha avuto modo di collaborare con aziende di ogni area e livello, dal singolo centro ottico, al grande gruppo, a varie catene e con l’industria del settore in attività di trade marketing e formazione. Attualmente dirige l’agenzia Charismatica Ltd, con cui propone servizi di comunicazione, marketing, formazione e coaching fortemente orientati alla creazione di relazioni carismatiche e durature con i mercati di riferimento, sostenendo una crescita costante ed etica delle realtà in cui opera, attraverso l’utilizzo integrato dei mezzi di comunicazione on line e off line.
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