Negli ultimi anni si è diffusa l’idea di un declino di Facebook, complice la crescita di nuove piattaforme e l’attenzione sempre maggiore su social media più vicini ai giovani e giovanissimi come Instagram e TikTok.
Ma è davvero così? Facebook è in declino? Vediamolo alla luce dei dati più aggiornati.
Una presenza capillare nel mondo e in Italia

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A livello globale, Facebook conta circa 3,065 miliardi di utenti attivi mensili, confermandosi la piattaforma più utilizzata a livello mondiale. Se si guarda all’intero ecosistema Meta, che comprende anche Instagram, WhatsApp e Messenger, il pubblico mensile supera i 3,9 miliardi di persone.
In Italia, la penetrazione resta significativa: si stimano circa 43,6 milioni di utenti a inizio 2025, pari a oltre il 70% della popolazione. Dati che indicano una presenza stabile nelle abitudini digitali degli italiani.
Gli utenti più numerosi si trovano nella fascia tra i 25 e i 34 anni.
Coinvolgimento in crescita: cosa dice l’ultima earning call
E cosa dire nel tempo speso sulla piattaforma?
Nell’ultima presentazione dei risultati, Meta ha evidenziato un aumento del tempo speso dagli utenti grazie a miglioramenti nelle raccomandazioni dei contenuti e nell’esperienza complessiva:
+7% di tempo medio su Facebook, +6% su Instagram e crescita consistente anche su Threads negli ultimi sei mesi.
Perché gli utenti restano e interagiscono di più
Un fattore chiave di questi trend riguarda l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei sistemi di raccomandazione e nelle campagne pubblicitarie. I contenuti suggeriti appaiono più pertinenti, favorendo la permanenza in piattaforma e la probabilità di interazione.
È facile notare infatti come negli ultimi mesi nel feed degli utenti compaiano sempre più contenuti di pagine e profili che non seguono, ma in qualche modo pertinenti con i propri interessi del momento, mentre meno spazio viene generalmente dato ai post pubblicati dalla propria cerchia di amici.
Insomma, probabilmente è passata l’epoca in cui si condivideva tanto e spesso su Facebook, ma questo non significa che l’utente medio non ci passi comunque del tempo e trovi contenuti di interesse.
Sul fronte ADV, l’AI contribuisce a una maggiore efficienza: stime recenti riportano +5% di conversioni su Instagram e +3% su Facebook rispetto ai periodi precedenti.
Questa evoluzione non riguarda solo la pubblicità, ma anche l’esperienza organica: algoritmi più accurati portano a feed personalizzati con contenuti ritenuti più interessanti, con un impatto positivo sul tempo speso e sulle interazioni.
Un quadro che resta competitivo (e in evoluzione)
Il panorama social resta competitivo: TikTok continua a crescere, Instagram rafforza il proprio ruolo e nuove abitudini di consumo si consolidano soprattutto tra i più giovani. In questo contesto, la solidità della base utenti di Facebook e i progressi sull’engagement emersi dagli ultimi dati ufficiali diffusi suggeriscono una piattaforma che, pur cambiando, mantiene una posizione di primo piano.
Per aziende e professionisti, questo significa poter contare su un canale che combina ampia copertura e capacità di coinvolgimento, soprattutto quando i contenuti sono pensati per offrire valore concreto, dialogo e continuità nel tempo.
In sintesi
Al di là delle credenze e dei pregiudizi i dati dimostrano che Facebook resta tra i social principali a livello globale e in Italia con una crescita del tempo speso e segnali positivi sull’engagement anche su Instagram. L’integrazione dell’AI nelle raccomandazioni e nelle campagne ADV contribuisce a costruire un’esperienza più rilevante per gli utenti, sostenendo risultati organici e a pagamento.