Lo scorso 6 giugno si è tenuta la seconda edizione del Data Protection Forum, l’appuntamento annuale dedicato alla cultura della protezione dei dati e della sicurezza informatica.
Siamo stati presenti all’evento e abbiamo raccolto i passaggi più significativi dell’intervento di Valentino Pavan, che si è rivelato ispirante per tutti gli imprenditori attenti alla sicurezza e alla continuità aziendale.

Valentino Pavan, consulente per la protezione dei dati e organizzatore dell’evento, ha proposto una riflessione originale e potente sulla protezione dei dati, paragonandola a un viaggio, un percorso che richiede preparazione, strumenti adeguati e soprattutto consapevolezza, sia tecnica che organizzativa.
Il viaggio della protezione dei dati: una metafora concreta
Come ogni viaggio, anche quello della protezione dei dati inizia con la scelta della destinazione: sapere dove vogliamo arrivare come azienda. Serve poi una pianificazione accurata, strumenti affidabili e persone competenti al nostro fianco. Non basta la tecnologia: servono visione, manutenzione, compagni di viaggio consapevoli e un’assicurazione, ovvero un piano di risposta agli incidenti.
Quattro pilastri per garantire sicurezza, competitività e reputazione
Nel suo intervento Valentino Pavan ha sottolineato che la protezione dei dati non è solo un obbligo normativo, ma un fattore strategico per la competitività. Le imprese che investono in sicurezza e governance rafforzano il proprio business. Secondo l’esperienza maturata sul campo, ci sono quattro pilastri fondamentali:
- L’organizzazione dei dati: creare una mappa chiara di sistemi, persone, ruoli e autorizzazioni è il primo passo.
- La strategia: non bastano soluzioni tecniche, serve un disegno preciso, costruito sulla realtà aziendale.
- La formazione: il miglior firewall è l’uomo, ma solo se è formato. Il 68% delle violazioni è causato da errori umani non intenzionali.
- La comunicazione: sapere cosa dire, a chi e come, in caso di incidente, è essenziale per evitare danni reputazionali.
Zero Trust e responsabilità imprenditoriale
Nel nuovo paradigma della sicurezza informatica si parla sempre più spesso di Zero Trust: non bisogna fidarsi mai a priori, ma sempre verificare.
Questo approccio va interiorizzato da tutti in azienda.
Secondo Pavan, l’imprenditore del territorio deve essere protagonista della protezione dei dati: capace di riconoscere le minacce, governare il rischio e difendere il valore della propria azienda.
L’epoca dell’azione, non più dell’ingenuità
Durante l’evento è stato fatto un accenno anche alle assicurazioni che non coprono più le aziende che non dimostrano di avere almeno le misure minime di sicurezza. E questo segna il passaggio da un’epoca di “ingenuità” a un’epoca di consapevolezza e azione.
E, infine, attenzione alla comunicazione – ha ricordato Valentino Pavan: in caso di incidente, serve una narrazione corretta e responsabile. Un attacco informatico mal gestito può diventare virale, danneggiare la reputazione e compromettere la fiducia di clienti, partner e banche.
Conclusione
Il Data Protection Forum ha offerto spunti preziosi per chi si occupa di sicurezza, privacy e trasformazione digitale. Come ricorda Valentino Pavan, “Non basta avere la schiena dritta, bisogna anche farla vedere”. La protezione dei dati è un viaggio, e ogni impresa è chiamata a compierlo con responsabilità.